Formedica anticipa il futuro con gli innovativi modelli formativi integrati
giugno 14, 2022by Nicoletta VialiNews
Destinati a medici ed agli operatori sanitari, i nuovi modelli formativi integrati, si basano sull’interattività e sul coinvolgimento partecipato integrando sinergicamente l’utilizzo di strumenti digitali e modelli di apprendimento efficace.
Formedica Scientific Learning ha una mission decisamente importante: realizzare modelli efficaci e funzionali per lo sviluppo del personale e delle organizzazioni nel mondo della sanità. L’intento è di migliorare la qualità dei servizi di prevenzione, cura ed assistenza dei pazienti.
L’azienda, da circa 20 anni, è leader nel settore della formazione medica continua ed è Provider ECM Ministeriale. Nel tempo, ha realizzato una serie di modelli di formazione medica basati sull’interattività e sul coinvolgimento partecipato da parte dei medici e di tutti gli operatori sanitari.
Gli ottimi risultati raggiunti da Formedica, sono stati conseguibili grazie alla capacità di evolvere e di armonizzare il suo operato stando sempre al passo con i mutamenti dei tempi. Anche oggi, questa lungimiranza, ha fatto emergere che il futuro della formazione medica dovrà evolvere in nuove forme e modelli.
L’apporto delle nuove tecnologie ed i recenti sviluppi del digitale, hanno sicuramente contribuito al miglioramento dei sistemi di formazione soprattutto in ambito medico scientifico ma non si può non tener conto del ‘fattore umano’. Queste innovazioni tecnologiche, infatti, possono sortire mirabili effetti solo in relazione alla capacità di coinvolgimento e di interazione che si riesce a creare con i partecipanti.
L’intervista a Rosario Gagliardi – Promotore dei nuovi modelli formativi integrati
Promotore di questi nuovi modelli formativi integrati è Rosario Gagliardi, Fondatore e General Manager di Formedica, Docente di Management Socio-Sanitario Master MIAS Università La Sapienza di Roma, e gli chiediamo: quali sono stati gli assunti alla base della realizzazione di questi nuovi metodi formativi?
“Da sempre sono convinto che, per offrire servizi di qualità, occorre essere elastici ed attenti nell’osservare il mondo che cambia intorno a noi. Intercettare le nuove esigenze e realizzare nuovi format che rispondono ai bisogni evidenziati è, per me, indispensabile. Ritengo che perseverare nel proporre i vecchi schemi di formazione, può vanificare l’importante apporto che i nuovi sistemi tecnologici e digitali possono dare alla formazione.
In quest’ottica, mi sono reso conto che, attualmente, occorre invertire la direzione del processo formativo, partendo dalle reali esigenze di competenze pratiche, metodologiche e culturali, cambiando il mindset formativo. Accorciare le distanze tra i grandi centri di ricerca ed il territorio, dove l’applicabilità delle grandi innovazioni spesso si scontra con la real life”.
Come è riuscito ad amalgamare la tecnologia con le dinamiche relazionali che, oggi più che mai, risultano indispensabili per ottimizzare i rapporti che intercorrono tra chi presta il servizio e chi ne usufruisce?
“In questi nuovi modelli formativi, l’interattività non è affidata esclusivamente ai sistemi digitali, bensì la si realizza attraverso specifiche dinamiche relazionali che consentono ad ogni partecipante di incidere sul percorso formativo prima, durante e dopo l’evento stesso. Altro fattore decisamente importante è il coinvolgimento partecipato che avviene attraverso l’assegnazione di ruoli specifici che attribuiscono al partecipante un importante funzione nel processo formativo. Ogni partecipante, infatti, contribuisce in prima persona e successivamente in team, a costruire momenti pratici di formazione, condividendo esperienze e competenze con colleghi appartenenti anche a contesti lavorativi differenti, per funzione, specializzazione e competenza”.
Progetti mirati per rispondere a specifici bisogni formativi
Visto che ogni realtà è un mondo simile agli altri ma esprime le sue specificità, come riuscite a progettare il vostro intervento?
“Gli obiettivi dei progetti vengono definiti in relazione alla rilevazione di specifici bisogni formativi e realizzati da un board scientifico di esperti nell’area presa in considerazione. I partecipanti prendono parte al processo sin dai primi momenti, dando il loro contributo nella costruzione degli elementi formativi sia teorici che pratici”.
Quale altro elemento di cambiamento è importante per la buona riuscita del progetto?
“La figura del relatore classico viene sostituita da un tutor – facilitatore. Al contempo, il partecipante che prima recitava un ruolo passivo, viene trasformato in una sorta di interprete protagonista di un processo orientato al concetto di ‘imparare facendo’; in questo modo, ciò che prima era solo teorico diviene anche un momento di crescita esperienziale”.
I partecipanti come accolgono questa nuova concezione di modelli formativi integrati realizzati da Formedica Scientific Learning?
“I feedback di questi nuovi format stanno riscuotendo centinaia di consensi positivi. Molto interessante il fatto che i partecipanti si sentono stimolati nel proporre suggerimenti e contributi che favoriscono il miglioramento dei processi di apprendimento a beneficio di un perfezionamento del sistema di Educazione Medica Continua”.