Progetto V-STOP | Il trattamento farmacologico del tumore alla prostata nei pazienti con comorbilità

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Progetto V-STOP | Il trattamento farmacologico del tumore alla prostata nei pazienti con comorbilità

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Descrizione del Corso

Il Corso è inserito nel programma ECM del Ministero della Salute n°157 – 289740 come attività formativa residenziale per n°25 Medici chirurghi specialisti in Urologia, Oncologia, Radioterapia. Il Corso ha ottenuto n°11,6 crediti formativi.

L’assegnazione dei crediti è subordinata alla partecipazione effettiva dell’intero programma formativo, alla verifica dell’apprendimento ed al rilevamento delle presenze. La frequenza sarà verificata in entrata ed uscita per tutta la durata del Corso. È necessario compilare e restituire in Segreteria, alla fine dei lavori, i questionari di valutazione da ritirare all’atto della registrazione. Ai fini dell’acquisizione dei crediti formativi ECM, è necessario compilare la scheda di registrazione in tutte le sue parti inserendo chiaramente nome, cognome, codice fiscale, indirizzo e disciplina. Al termine dei lavori è previsto, per coloro che ne fanno richiesta, un attestato di partecipazione.

Il Corso si terrà a Napoli, Royal Continental Hotel, i giorni 17-18 Aprile 2020.

Responsabili Scientifici: Dr. A. Porreca, Dr. C. Imbimbo.

Razionale

La maggior parte dei Registri Tumori rileva un aumento dell’incidenza del carcinoma prostatico, che attualmente, in molti Paesi occidentali, rappresenta il tumore più frequente nel sesso maschile.

In Italia il tumore della prostata è attualmente la neoplasia più frequente tra i maschi (20% di tutti i tumori diagnosticati) a partire dai 50 anni di età. Nel 2011 erano attesi circa 42.000 nuovi casi. Il carcinoma prostatico ha mostrato negli ultimi decenni una costante tendenza all’aumento, particolarmente intorno agli anni 2000, in concomitanza con la maggiore diffusione del test del PSA quale strumento per la diagnosi precoce dei casi prevalenti. A partire dal 2003 il trend di incidenza si è moderatamente attenuato, specie tra i 50 e i 60 anni.

In virtù dell’elevata ormonodipendenza delle neoplasie prostatiche, la riduzione dei livelli circolanti di testosterone (deprivazione androgenica), ottenibile mediante differenti manipolazioni ormonali, rappresenta il trattamento di scelta nei pazienti con malattia metastatica, e trova spazio anche nel trattamento di quei pazienti con malattia più limitata non candidabili a trattamento locale con intento curativo.

Il testosterone circolante può essere mantenuto a livelli minimi anche mediante l’impiego di diversi farmaci in grado di determinare, con differenti meccanismi d’azione, una castrazione farmacologica: gli analoghi agonisti del LH-RH (buserelin, goserelin, leuprolide e triptorelina) e gli antagonisti del LH-RH (degarelix) si sono dimostrati ugualmente efficaci a questo riguardo.

La castrazione, comunque ottenuta, è un trattamento in genere ben tollerato, ma tuttavia non scevro da effetti iatrogenici legati alla deprivazione androgenica (vampate di calore, perdita della potenza e della libido, fatigue, riduzione della massa muscolare, osteoporosi, anemizzazione), che possono ripercuotersi non solo sullo stato di salute generale del paziente, ma anche sulla sua qualità di vita.

Oltre a questi, che rappresentano gli effetti collaterali più noti e da tempo studiati, negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione da parte della comunità medica nei confronti di quella che viene ormai comunemente denominata “sindrome metabolica”, correlata alla deprivazione androgenica.

Essa è contraddistinta da un incremento dei livelli ematici di colesterolo LDL e trigliceridi, bassi livelli di colesterolo HDL, ipertensione arteriosa e ridotta tolleranza glucidica: è facile intuire come tale sindrome si associ inevitabilmente ad un aumentato rischio cardiovascolare [malattia coronarica (16%), infarto del miocardio (11%), morte cardiaca improvvisa (16%)] e di sviluppo di diabete mellito di tipo II (44%).

I risultati degli studi condotti in merito alla correlazione tra l’ipogonadismo fisiologico età-dipendente e l’insorgenza della sindrome metabolica, hanno, di fatto, aperto la strada a più recenti studi prospettici che hanno valutato l’insorgenza di insulino-resistenza e di aterosclerosi nel preciso subset di pazienti affetti da cancro alla prostata in terapia androgeno-soppressiva: dallo stretto rapporto evidenziato tra trattamento androgeno deprivativo e incremento dei livelli di glicemia, insulinemia e obesità di tipo centrale, con il rischio di mortalità cardiovascolare conseguente (per cui la presenza della sindrome metabolica è stata stimata essere presente in più del 50% dei pazienti con carcinoma della prostata in terapia androgeno- soppressiva già dopo un solo anno di trattamento), emerge la necessità di valutare con attenzione il rischio cardiovascolare del singolo paziente cui il trattamento viene ad essere erogato, anche perché l’età sempre più giovane in cui tale malattia viene diagnosticata, inevitabilmente si traduce in una maggiore durata dei trattamenti, con possibili effetti collaterali evidenziabili a lungo termine .

Obiettivo dell’evento è quello di attenzionare gli specialisti Urologi ed Oncologi:

–           alla valutazione dell’incidenza di Sindrome Metabolica nei pazienti con CA prostata che avviano al trattamento farmacologico ormonale con agonisti ed antagonisti.

–           ad una appropriata valutazione dei rischi di insorgenza di Sindrome Metabolica nei pazienti in trattamento con terapia ormonale.

Tutto ciò in quanto, spesso e volentieri, i pazienti tra 50 e 65 anni, presentano già i primi segnali di Sindrome Metabolica ed è quindi di fondamentale importanza stabilire la terapia più adatta GnRH / GnRH – ant. Infatti alcuni studi hanno messo in evidenza una minore incidenza di accidenti cardiovascolari in pazienti in trattamento con antagonisti rispetto a quelli trattati con gli agonisti.

Piattaforma interattiva

La sessione si svolgerà in maniera interattiva attraverso la creazione di un nuovo concept di tools capace di sviluppare il Content-Sharing tra utenti. Il sistema (piattaforma), in una modalità video-assistita, consentirà a ciascun utente di produrre i propri casi clinici, da condividere con la community e per i quali richiedere una second opinion agli altri utenti. I partecipanti divisi in gruppi, lavoreranno sullo studio di casi clinici inseriti dai colleghi, cercando, alla luce delle evidenze scientifiche disponibili e delle linee guida di riferimento (già impostati sul sistema di interattività), di rispondere a quesiti di particolare rilevanza clinica.

Inoltre, ogni gruppo sarà chiamato ad inserire almeno un caso clinico da portare in second opinion ai colleghi presenti. Successivamente i casi clinici di maggiore rilevanza saranno discussi in plenaria con i tutor, i membri della faculty e i partecipanti di tutti gli altri gruppi.

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Formedica S.r.l, Provider Ministeriale n°157, è un’azienda dedicata, sin dal 2002, alla creazione di progetti formativi per lo sviluppo delle persone e delle organizzazioni in ambito medico-sanitario, industriale e sociale. Attraverso gli strumenti scientifici, comunicazionali, manageriali e dell’analisi dei fabbisogni, persegue gli obiettivi di qualità e di efficacia nella formazione in ambito sanitario.